«Io non ricordo» di Alessio Castiglione
Arriva il secondo libro di Alessio Castiglione e già prima di leggerlo rimprovero l’autore: «Non sfornare un libro dopo l’altro – gli dico senza peli sulla lingua – pensa alla qualità.»
Ma come mi è venuto in mente di dubitare della qualità di Castiglione? Forse perché lavoro da anni allo stesso libro senza riuscire a renderlo di qualità, e allora il mio difetto immagino di trovarlo in autori più prolifici e concludenti di me.
Il libricino che ho in mano sembra una cosuccia da niente, uno di quelli che si potrebbe scrivere in una notte, pensi; e invece in circa 70 pagine mi trovo a segnare a matita un’infinità di frasi che mi hanno colpita e che vorrei fissare nella mia memoria. Quando comincio a leggere scopro che è un romanzo quasi senza trama, sembra un diario, solo che in verità non è affatto un diario, ha l’alternanza del dialogo, ma – sia chiaro – non è per nulla un dialogo, piuttosto si tratta di due monologhi e quindi di due storie, cioè… insomma… non so… potrei anche aggiungere dell’altro, ma… mi capireste? E poi c’è anche quel finale che… che… non è affatto un finale!
Quando leggo un libro (se è scritto bene-bene) ne vedo già il film, in questo caso posso affermare con decisione di avere visto un lavoro teatrale. Ho immaginato i due ragazzi sul palco e un fascio di luce che illuminava ora l’uno ora l’altro.
“…adagiati nel loro presente che non finiva mai.”
“…stavamo ad ascoltare Balthazar che come spugne ci inzuppava nel suo sapere”
“… e la coscienza che peccava di avarizia.”
“Chissà quanti chilometri occorrono per separare davvero una madre da un figlio.”
L’autore non spende una parola in più per raccontarci i sentimenti dei suoi personaggi, in fondo – comprendi – se molto vissuto riesce ad affiorare dal piccolo spazio degli d’occhi, molte emozioni si possono anche trovare in un romanzo breve, anzi brevissimo.
Se si volesse fare un’analisi del testo qualche pecca la si potrebbe anche trovare, verrebbe perfino da chiedersi: tutto il vissuto di Kamal non lo abbiamo sentito e risentito mille volte? Perché allora colpisce questa lettura? La risposta è semplice, ma la si trova solo leggendo: Io non ricordo. Brevità e completezza, lo stile di Alessio Castiglione.
“IO NON RICORDO” di Alessio Castiglione
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