I giovani e il meridione
I giovani e il meridione
«L’Italia non è un Paese per giovani. Il Meridione, se possibile, lo è ancora meno.» Queste sono le parole pronunciate da un giornalista quando viene chiesta la sua opinione riguardo la delicata situazione dei giovani in Italia e guardandoci attorno notiamo, con tristezza, che si tratta di un pensiero ormai comune a tutti. La crisi finanziaria negli ultimi anni non ha risparmiato nessuno: dai pensionati ai piccoli imprenditori passando per gli operai, cassaintegrati, disoccupati, giovani a cui ormai è vietato anche solo sognare un futuro diverso da quello che sembra prospettarsi. I dati sono chiari e allertanti. Solo nel 2011 ad emigrare dal Sud sono state 114mila persone e adesso, a distanza di tre anni, la cifra è in continuo aumento. Ci ritroviamo così ad avere una parte dell’Italia che invecchia più rapidamente. Se poi mettiamo a confronto questi dati con quelli dove si afferma che in Italia la maggior parte dei laureati proviene dal Sud, ci si rende amaramente conto della paradossale realtà in cui viviamo. È importante, infatti, non cadere nell’illusione che ottenere una laurea, anche con il massimo dei voti, possa dare la sicurezza di sottoscrivere un contratto a tempo indeterminato, a meno che non si tratti del McDonald’s che, in Italia, da lavoro ad oltre 16mila persone e promette altre 3mila assunzioni nei prossimi tre anni. Un macabro sfottò. Essere giovani al Sud non è facile. Ogni mattina ti svegli e non sai ancora cosa ne sarà del tuo futuro. Hai dei sogni nel cassetto ed è probabile che siano destinati a rimanere lì, ma la nostra determinazione, la nostra voglia di crearci il nostro futuro, il desiderio di cambiare la realtà, di essere la parte attiva della società e non quella passiva, sono le uniche armi che abbiamo per non vivere una vita di precarietà, per avere certezze e dare certezze alle generazioni che verranno, per dare altre possibilità a chi finisce per strada pensando che la malavita sia l’unico modo per guadagnare soldi e rispetto. Essere giovani al Sud significa avere un’etichetta addosso che ci si porta dietro per tutta la vita. “Terroni, mafia, ignoranza” queste sono solo alcune delle parole che vengono associate ai meridionali e perciò dobbiamo sentirci in dovere di dimostrare il contrario, che possiamo valorizzare la nostra terra senza dover andare lontano. «Dicono che per noi giovani qui non ci sia futuro, non ci siano possibilità, che tutto sia in mano ai vecchi. Mi chiedo perché il futuro deve essere sempre altrove, da un’altra parte.»