La “caccia alle streghe” contro la musica rap
«I giovani di oggi sono facilmente influenzabili» o «ai nostri tempi questo non sarebbe mai accaduto» oppure generazione alla deriva. Quante volte abbiamo sentito queste parole? E ne abbiamo ancora di tempo per sentircele ripetere.
I “giovani dell’era digitale” – così chiamati da molti studiosi e non solo – vengono considerati da gran parte della società moderna la «rovina» del nostro pianeta, o non autosufficienti poiché alienati dai social o in generale da tutto ciò che li circonda e che ormai fa parte della nostra quotidianità.
Ma è veramente come dicono? Per esempio, negli ultimi mesi, dopo l’esibizione di un noto rapper a Sanremo o, ancora prima, in occasione della tragedia avvenuta durante un’esibizione di Sfera Ebbasta, si è aperto un ampio dibattito sulla scelta dei gusti musicali dei giovani di oggi, delle influenze negative dei testi di certe canzoni o dello stesso autore. Si è spostato il capro espiatorio dai social al contesto musicale portando questa situazione addirittura all’attenzione della Tv nazionale, che ha strumentalizzato l’argomento a proprio vantaggio come sta facendo nell’ultimo periodo Striscia la notizia.
Durante vari reportage infatti, alcune volte sono state riportate tematiche interessanti ma anche molta disinformazione per accontentare una fascia del pubblico che comprende in piccolissima parte i giovani di oggi.
Nel caso precedentemente accennato, Striscia la notizia si scaglia contro un rapper apparso a Sanremo, Achille Lauro. Durante il festival l’artista ha portato una canzone che è stata del tutto fraintesa e accusata di promuovere l’utilizzo di sostanze stupefacenti e di sponsorizzarle. Da questa accusa è iniziata una vera e propria guerra mediatica contro la “strega” di turno. Il cantante viene umiliato pubblicamente, gratuitamente e diffamato da questi servizi. Ma la cosa più grave è che tutto ciò è stato fatto soltanto perché è un rapper. Se fosse stata un’artista di ben altro genere – visto che nel corso degli anni molti artisti hanno fatto uso di sostanze stupefacenti o hanno lanciato nei testi delle loro canzoni messaggi non consoni ad un pubblico giovanile – di certo non avrebbe avuto il dito puntato da molti genitori.
I genitori sono i principali responsabili dell’educazione dei nuovi giovani. I genitori però non si rendono conto della loro scarsa informazione. Pochi di loro si mettono veramente nei panni dei figli per provare a scoprire i loro interessi. Nel peggiore dei casi, se il figlio dovesse prendere una cattiva strada, verrebbe fraintesa la vera motivazione poiché la nostra “ignoranza” o le nostre scelte sono semplicemente dettate dall’ignoranza dei genitori.
Prima di poter essere educati noi, anche i nostri genitori dovrebbero farsi un esame di coscienza e non accusare qualsiasi cosa o persona delle scelte che facciamo.