Save The Children pubblica il 7° Atlante dell’Infanzia
Save The Children pubblica il 7° Atlante dell’Infanzia
Il 21 dicembre alle 18.30 presso il Mondadori Multicenter di via Ruggero Settimo a Palermo si è svolto l’incontro per la presentazione dell’Atlante dell’infanzia a rischio “Bambini, supereroi” edito da Treccani. A proposito dell’Atlante, si legge sul sito ufficiale di Save The Children che “sono migliaia i bambini e ragazzi protagonisti del 7°Atlante dell’Infanzia (a rischio) “Bambini, supereroi”, che quest’anno, per la prima volta, viene pubblicato da Treccani. Un viaggio nell’Italia dei bambini e con i bambini per portare alla luce la dura realtà dell’infanzia a rischio ma che, allo stesso tempo, valorizza le risorse e le capacità di resilienza dei minori, veri e propri “Superpoteri” per resistere a situazioni di precarietà e superare condizioni di vita difficili.” Il volume è già disponibile nelle librerie italiane.
Nel pomeriggio di confronto Valerio Neri direttore di Save The Children spiega come la propria associazione svolge il proprio compito di supporto e garanzia per i più piccoli, in Italia e nel mondo: “per aiutare la crescita e lo sviluppo delle comunità più deboli e indifese, noi lavoriamo con i partner che sono altre associazioni radicate nel territorio e rappresentano l’anima interpretativa del luogo molto specifica. In questo legame con il luogo tramite le strutture con cui collaboriamo c’è l’ambizione e la volontà di muovere questa utopia di cui noi siamo orgogliosamente portatori, cioè Illuminiamo il Futuro”. Valerio Neri ha continuato spiegando che “se noi dovessimo guardare il futuro guardando i dati che vengono fuori dai nostri atlanti, devo dire, a volte un po’ di sconforto ti prende. Ma noi ci crediamo perché i Punti Luce dimostrano che c’è un’energia, una voglia di ripartire, una resilienza che permette l’intervento in concreto per i bambini”. Conclude il direttore di Save The Children: “i Punti Luce sono un luogo dove si danno le ali ai ragazzi, perché il futuro significa costruzione poiché questo non c’è, siamo noi che lo creiamo e lo creiamo mentalmente fatto di alcuni obiettivi. Bisogna che i ragazzi creino un futuro fatto di cose belle per loro e per tutta la società. E’ un po’ filosofico ma è questo un Punto Luce”.
Cos’è un Punto Luce? Si tratta di una struttura che viene cogestita da Save The Children e le diverse associazioni del territorio – a Palermo Inventare Insieme per il Centro Tau e Zen Insieme per il Laboratorio Zen Insieme inaugurato proprio il 21 dicembre – d’accordo con tutti i servizi sociali e le scuole di tutto il quartiere di riferimento, sempre tra quelli identificati come disagiati socialmente, per garantire delle attività di studio, ricreative, culturali che sono comunque aperte a tutti i ragazzi anche di diversi quartieri. Qui si troverà tutta l’assistenza che gli occorre, dal sostegno scolastico ai corsi di arte, musica, informatica che offrono l’opportunità di coltivare o persino scoprire la propria passione. Sostanzialmente l’opportunità di scegliere in un contesto territoriale che altrimenti non avrebbe alternative.
Giulio Cederna, il curatore del volume, parla del lavoro dietro la realizzazione dell’Atlante: “E’ da agosto che mettiamo insieme le idee per pubblicare il testo per le librerie. Abbiamo cercato di fare una cosa a 360 gradi, di tirare fuori diversi temi dalle attività quotidiane dei ragazzi, gli spazi educativi che li accolgono. Ci siamo imbattuti in quelle zone di frattura, fratture di illegalità che sono anche nazionali. Ci siamo occupati di quelle barriere che vanno superate e quindi il tema dei superpoteri. Perché questi ragazzi, e parlo dello Zen o della Zisa, sono dei supereroi perché affrontano una realtà difficile e provano, o ci riescono, ad attraversare gli ostacoli del quartiere che sono enormi. Abbiamo quindi cercato di semplificare il linguaggio per poter parlare a un pubblico più ampio e far conoscere in che modo Save The Children collabora per e con i ragazzi”.
Sono stati anche gli scatti di Riccardo Venturi che hanno tracciato il percorso di immagini che mostra la realtà del lavoro svolto sul campo. Cederna infatti parla proprio della diversità di questi luoghi che sono stati riportati sulle pagine dell’Atlante: “Un bambino non è lo stesso bambino nei diversi contesti urbani. Sappiamo e siamo consapevoli che lo spazio non è uguale ovunque. Dipende da dove nasci. Ma c’è anche lo spazio del quartiere, lo spazio della famiglia, lo spazio del comune. L’Atlante racconta come il tempo e lo spazio dei ragazzi è nettamente saldato ed è completamente diverso da luogo a luogo. In questa multidimensionalità è stato necessario fare una fotografia per spiegare tutto. Come insegna la pedagogia contemporanea, i ragazzi hanno un potenziale straordinario, soprattutto nella primissima infanzia dove si riesce a intervenire in maniera molto efficace per metterli nelle condizioni di crescere e a loro volta aiutarci un domani”.
Daniele Monteleone