Genny, il giovane di Piazza Sanità
Da ieri a Napoli, in Piazza Sanità, c’è un monumento che ricorda Genny, ragazzo di 17 anni ucciso un anno fa nella piazza.
Un monumento particolare, a colori, realizzato dal suo maestro di laboratorio di ceramica, descrittivo della vita dei giovani dei nostri quartieri, del difficile equilibrio tra legalità e illegalità, della precaria o assente visione del futuro.
Una palla incastrata, una vita interrotta. Un monumento, per ricordare alla sua famiglia, ai suoi amici, al rione, il valore di una vita umana e il sacrificio di un giovane che si è trovato in un posto sbagliato in un momento sbagliato.
Un monumento che vuole evidenziare che quell’equilibrio uccide persone e speranze, che per annullarlo bisogna dare ai ragazzi opportunità di vita, “strade che spuntano“, attenzione e lavoro.
Qualche mese fa mi sono trovato al rione Sanità, il giorno in cui Genny avrebbe compiuto 18 anni, con la sua famiglia e i suoi amici. Giorno in cui sono state presentata l’idea e le bozze del monumento. Tantissimi ragazzi, la grande chiesa del rione piena di giovani, tantissimi giovani. Mi ha colpito il loro bisogno di ricordare Genny, ma sopratutto la richiesta di farne anche memoria.
La stessa memoria che la spiga ha del chicco di grano che l’ha generato e che si prepara a diventare cibo.
La bellezza del rione Sanità è che ci sono tanti Uomini e tante Donne che si impegnano nonostante le difficoltà, l’abbandono e la violenza. Da questi impegni rinasce la speranza!